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CADENABBIA
E. W. Longfellow- Summer 1872
   

Né calpestio di corridor m’arriva,
né cocchio romba nel silenzio estivo,
mentre de' Laghi al più ridente in riva
in ozio vivo.

Io passo sotto le fronzute volte
Ove dei rami spianasi la mole,
sì che non giunge sotto l’ombre folte
pioggia né sole.

Tratto tratto le cime inerti scuote
Un alito e, fiammelle di doppiero,
tremuli sprazzi il sole ripercuote
sul mio sentiero.

Presso il cancel di Villa Sommariva,
sovra i gradi marmorei sedendo,
aspetto, ascolto, e sotto i pie’ m’arriva
l’onda lambendo.

Contro la diga cade e sorge l’onda
e la rete, che a fior d’acqua distende
i natanti sonagli, dalla sponda squillar s’intende

Da castella e città lente, silenti,
alternamente scorrono le barche,
e, l’ombre capovolte riflettenti,
scivolan carche

Sorgon dal lido i colli, e sovra i dossi
Boscosi sparse posano le ville;
più giù Bellagio manda ripercossi
raggi e scintille.

E bianca e verde, oscura e luminosa
Colla nivea cascata sua, Varenna,
al giogo dello Stelvio, mezza ascosa,
in alto accenna.

Io domando a me stesso:
E’ forse incanto questo?
Fia mai che tutto ciò dilegui?
Ov’è un paese vago e adorno tanto
Che questo adegui?

 


Dolce vision, deh! Resta fin che il core
Ricordi del dì estivo la dolcezza,
e ricordi del lago ogni splendore,
ogni bellezza.

Finch’io ricordi e ti rivegga in mente
Dura! Poi cessa e, in aer dileguata,
di te sia come giammai presente
non fossi stata.

Traduzione: anonimo inizio 1900

GRIANTE
STENDHAL: "LA CHARTREUSE DE PARMA" descrizione di GRIANTE
 

Tutto è nobile e delicato, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. 
L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni. 

 

Testi e contenuti sono stati realizzati da Bina Battistella Fraquelli
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Angelo Salice